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Il fascino delle cause perse non è romanzo come gli altri. Ci viene raccontata una storia, sì, la storia di una famiglia che si riunisce per festeggiare il compleanno dell'ultima arrivata. Capiamo subito perché ci sono soltanto donne, perché i padri, i mariti non sono presenti: Giuditta, Vittoria ed Eleonora sono donne terribili. Ciniche, petulanti, pragmatiche fino alla violenza, così deluse dalla vita da covare rancore verso tutto e tutti. Anche qui, come in un qualunque romanzo, assistiamo a un colpo di scena, un tragico epilogo che viene sottoposto al misterioso "signore in tweed" - una specie di detective come fosse "un caso da risolvere". Ma questo non è un giallo, non è un romanzo come gli altri, ha il coraggio di rivelarsi per quello che è: una storia inventata, pura immaginazione; ha la sfacciataggine di svelare l'incantesimo. Giada Ceri ci avvolge nelle spirali della sua scrittura ossessiva e perturbante - ipnotizzandoci fino all'ultima pagina, per lasciarci poi con la sensazione di esserci risvegliati da un brutto sogno.